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Rastafarianesimo
Da qualche anno anche in Italia si sente spesso utilizzare, usualmente a sproposito, il termine rasta. Con esso si identificano le più svariate cose, da un particolare taglio di capelli,alla persona stessa che li porta. Personalmente anche io , sino a qualche anno fà , avevo un' idea piuttosto vaga su tutto quello che racchiudeva il termine rasta .
Con questo breve articolo spero di portare un po' di luce sull'argomento, un argomento che, manco a dirlo mi stà molto a cuore, pur non definendomi rasta.
Rasta proviene da Ras-Tafar Makonneni , III imperatore d' Etiopia, Hailé Selassiè I, primo re nero della storia in Africa e che abolì la schiavitù in Etiopia.
Dovete sapere che il profeta, Marcus Garvey, predisse, intorno agli anni Venti la salita di un imperatore nero in Africa che avrebbe riportato nella terra natia tutti i fratelli neri. Così, per diverse circostanze, quando in Etiopia venne incoronato Hailé Selassiè, in Jamaica molti rasta pensarono fosse lui il Re della profezia.
La storia di Hailé Selassiè è ricca di contraddizioni, alcuni dicono sia stato un dittatore che, salito violentemente sul trono di Etiopia, governò malamente il suo popolo, arricchendosi sul sangue dei suoi sudditi; i rasta invece invocano la sua santità affermando addirittura che, nel 1966, durante la sua visita in Jamaica piovve per la prima volta dopo diversi anni.
I rasta seguono puntigliosamente la Bibbia, considerandosi la Tredicesima Tribù di Israele. E' proprio per questo non tagliano i capelli..."nessuna lama dovrà toccare la testa dei fedeli"... che allungandosi prendono il nome di Dread-lock ( dread ).
I rasta non mangiano carne ed condannano tenacemente l'uso di alcolici, utilizzati , a loro avviso da Babilionia per indebolire le menti dei fratelli. Con il termine Babilionia i rasta indicano tutto quello che è male: i regimi corrotti e capitalisti.
I rasta fanno un largo uso di Marijuana, che in Jamaica è comunemente chiamata ganja . Rollando degli enormi spliff ( canne, spinelli). Secondo loro è la Bibbia stessa che esorta a farne uso ( passo 5: 2,5 della Rivelazione ).
In queste poche righe ho avuto la presunzione di "spiegare" l'ideologia Rasta, in realtà ho soltanto dato un paio di definizioni, che magari saranno utili a tutti quei ragazzi che portano i dread perchè è "trendy" ignorando totalmente tutto ciò che c'è dietro.
In realtà una seria ed esaustiva trattazione sul fenomeno Rasta, meriterebbe ben altro che queste poche e confusionarie righe.
Mi và di concludere dicendo cos'è per me il Rastafarianesimo.
E' chiaro che, da occidentale, non posso riuscire a pieno a capire la sofferenza di un popolo estirpato dalla sua terra, privato delle sue radici e portato in un paese che non gli appartiene. Capire no, ma condividere sì. Ed io condivido a pieno la volontà di queste persone che rifiutano di accettare come un dato di fatto il loro essere" deportati". Ma la loro non è soltanto una deportazione fisica, il cui dolore potrebbe magari attenuarsi dopo così tanto tempo, e dopo così tante generazioni di Neri-d'America. La loro è principalmente una deportazione mentale. E' indubbio che la maggior parte dei Neri d' America è povera. E' altresì vero che il rapporto con le persone di colore non è più quello di inizio secolo. Ma la realtà è che i neri continuano ancora a viveri nei ghetti; non più per questioni razziali, ma per più semplici questioni economiche.
Ed ecco quindi il Rastafarianesimo, ed il Reggae come musica "di Dio", si inseriscono in questo scenario, dando ai neri una speranza, e l'orgoglio di sentire l'appartenenza ad un popolo. Questa è la grande forza di questo pensiero: far sentire delle persone, normalmente emarginate, come facenti parte di qualcosa di più grande, che li ingloba e che li protegge. Garvey diceva " un dio, un'anima , un destino". E questo, a mio avviso, è quello che conta. Poca importanza hanno le discussioni sulla santità di Ras-Tafari, o le accuse fatte dai benpensati contro l'uso di questa terribile "droga"... Sono tutti attacchi volti a deviare l'attenzione dal reale messaggio che il Reggae, come portavoce del messaggio Rasta, dà. Ovvero la spinta a liberarsi da tutte quelle "schiavitù" mentali che ancora oggi ci portiamo dietro.
Da qualche anno anche in Italia si sente spesso utilizzare, usualmente a sproposito, il termine rasta. Con esso si identificano le più svariate cose, da un particolare taglio di capelli,alla persona stessa che li porta. Personalmente anche io , sino a qualche anno fà , avevo un' idea piuttosto vaga su tutto quello che racchiudeva il termine rasta .
Con questo breve articolo spero di portare un po' di luce sull'argomento, un argomento che, manco a dirlo mi stà molto a cuore, pur non definendomi rasta.
Rasta proviene da Ras-Tafar Makonneni , III imperatore d' Etiopia, Hailé Selassiè I, primo re nero della storia in Africa e che abolì la schiavitù in Etiopia.
Dovete sapere che il profeta, Marcus Garvey, predisse, intorno agli anni Venti la salita di un imperatore nero in Africa che avrebbe riportato nella terra natia tutti i fratelli neri. Così, per diverse circostanze, quando in Etiopia venne incoronato Hailé Selassiè, in Jamaica molti rasta pensarono fosse lui il Re della profezia.
La storia di Hailé Selassiè è ricca di contraddizioni, alcuni dicono sia stato un dittatore che, salito violentemente sul trono di Etiopia, governò malamente il suo popolo, arricchendosi sul sangue dei suoi sudditi; i rasta invece invocano la sua santità affermando addirittura che, nel 1966, durante la sua visita in Jamaica piovve per la prima volta dopo diversi anni.
I rasta seguono puntigliosamente la Bibbia, considerandosi la Tredicesima Tribù di Israele. E' proprio per questo non tagliano i capelli..."nessuna lama dovrà toccare la testa dei fedeli"... che allungandosi prendono il nome di Dread-lock ( dread ).
I rasta non mangiano carne ed condannano tenacemente l'uso di alcolici, utilizzati , a loro avviso da Babilionia per indebolire le menti dei fratelli. Con il termine Babilionia i rasta indicano tutto quello che è male: i regimi corrotti e capitalisti.
I rasta fanno un largo uso di Marijuana, che in Jamaica è comunemente chiamata ganja . Rollando degli enormi spliff ( canne, spinelli). Secondo loro è la Bibbia stessa che esorta a farne uso ( passo 5: 2,5 della Rivelazione ).
In queste poche righe ho avuto la presunzione di "spiegare" l'ideologia Rasta, in realtà ho soltanto dato un paio di definizioni, che magari saranno utili a tutti quei ragazzi che portano i dread perchè è "trendy" ignorando totalmente tutto ciò che c'è dietro.
In realtà una seria ed esaustiva trattazione sul fenomeno Rasta, meriterebbe ben altro che queste poche e confusionarie righe.
Mi và di concludere dicendo cos'è per me il Rastafarianesimo.
E' chiaro che, da occidentale, non posso riuscire a pieno a capire la sofferenza di un popolo estirpato dalla sua terra, privato delle sue radici e portato in un paese che non gli appartiene. Capire no, ma condividere sì. Ed io condivido a pieno la volontà di queste persone che rifiutano di accettare come un dato di fatto il loro essere" deportati". Ma la loro non è soltanto una deportazione fisica, il cui dolore potrebbe magari attenuarsi dopo così tanto tempo, e dopo così tante generazioni di Neri-d'America. La loro è principalmente una deportazione mentale. E' indubbio che la maggior parte dei Neri d' America è povera. E' altresì vero che il rapporto con le persone di colore non è più quello di inizio secolo. Ma la realtà è che i neri continuano ancora a viveri nei ghetti; non più per questioni razziali, ma per più semplici questioni economiche.
Ed ecco quindi il Rastafarianesimo, ed il Reggae come musica "di Dio", si inseriscono in questo scenario, dando ai neri una speranza, e l'orgoglio di sentire l'appartenenza ad un popolo. Questa è la grande forza di questo pensiero: far sentire delle persone, normalmente emarginate, come facenti parte di qualcosa di più grande, che li ingloba e che li protegge. Garvey diceva " un dio, un'anima , un destino". E questo, a mio avviso, è quello che conta. Poca importanza hanno le discussioni sulla santità di Ras-Tafari, o le accuse fatte dai benpensati contro l'uso di questa terribile "droga"... Sono tutti attacchi volti a deviare l'attenzione dal reale messaggio che il Reggae, come portavoce del messaggio Rasta, dà. Ovvero la spinta a liberarsi da tutte quelle "schiavitù" mentali che ancora oggi ci portiamo dietro.